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Visione: Il prescelto



Il prescelto è il remake di un film "maledetto", The Wicker Man (1973, di Robin Hardy), pellicola di culto che ha trovato enormi difficoltà di distribuzione, soprattutto in Italia. Il film diretto da Neil laBute nel 2006 potrebbe far pensare all'ennesima operazione commerciale che ha in Nicolas Cage il suo volto-immagine più eloquente. In realtà Il prescelto riesce a essere un'opera di grande rispetto, un horror d'atmosfera che sembra catapultato da un altro tempo e da un'altra idea di cinema, a partire dalla tecnica utilizzata: dissolvenze incrociate, flashback in bianco e nero, musica, firmata dal grande Angelo Badalamenti, storico collaboratore di Lynch, che richiama il miglior Bernard Hermann. Roberto Curti nel suo recente Demoni e Dei. Dio, il diavolo e la religione nel cinema horror americano (Lindau, 2009) sottolinea come il film punti innanzitutto a distruggere l'idea stessa di eroe che domina nel cinema contemporaneo. Ma si potrebbe anche riflettere sulla società matriarcale spietata e dotata di un proprio percorso storico messa in scena da LaBute, non nuovo ad analisi di questo genere (vedi Nella società degli uomini). Ciò che più piace in questo lavoro dalle poche pretese è l'atmosfera distorta che riesce a trasmettere allo spettatore, una dimensione che traspare nel film e che inquieta non poco. ma anche un'idea di cinema ormai scomparsa, con tutto ciò che ne comporta: un senso malinconico domina lo sguardo di chi si appresta a vedere questo film e chi, come me, trova rivoluzionario il cinema horror politico-sociale degli anni Settanta. C'è chi ha criticato l'assenza di violenza, e chi ha sottolineato l'eccessiva prudenza nella messa in scena, ma Il prescelto si discosta notevolmente dagli horror di oggi, dal sensazionalismo facile e dall'impatto visivo che contraddistingue il postmoderno. Da vedere senza pregiudizi e senza troppe attese, commerciali, intellettuali e simili. Talmente fuori dal tempo da non essere stato capito, in primis da quella critica ormai assuefatta a operazioni finto-estreme.
a. f.