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Offscreen: Snuff di Micheal e Roberta Findlay (1976)

Non capita spesso che un film riesca a creare in modo univoco e ad imporre dal nulla un nuovo genere cinematografico. Snuff, film dei coniugi Findlay, è diventato molto celebre per aver dato vita al filone degli Snuff Movies, pellicole in bilico tra realtà e finzione, in cui atti violenti o estremi sono (o dovrebbero essere) ripresi dal vero ad insaputa di parte del cast. Per un approfondimento sul genere si veda qui (evitando possibilmente di leggere la deriva demenziale presente nella seconda parte). Per conoscere le vicende produttive di Snuff, invece, consiglio il sempre ottimo exxagon.
Snuff gode di una pressochè unanime pessima critica, che va ben oltre i reali demeriti. Viene bollato come un film senza senso e qualità, rimarcabile solamente per l'ultima (e posticcia) scena, un film di unico interesse storico. Se questo è in parte vero, c'è da dire che si tratta come minimo di un'analisi un po' semplicistica e superficiale. Non è necessario avere una conoscenza enciclopedica di avanguardia e exploitation per accorgersi che queste hanno spesso prodotto risultati di gran lunga peggiori.
Il film narra le vicende di un gruppo di assassini ispirato alla Famiglia di Charles Manson, qui rinominato Satan, e può essere sommariamente diviso in due parti. L'inizio risente in maniera evidente dell'influsso di Russ Meyer (Faster Pussicat! Kill! Kill!) per quanto riguarda temi e ambientazione e dell'esperienza nel mondo del porno e nel gore degli autori per tecnica e linguaggi. C'è un uso abbondante di primissimi piani, montaggio alternato, soggettive e chiari rimandi a rapporti di tipo BDSM. In questo senso il film è molto moderno, tuttavia l'intera sezione risulta oltremodo noiosa e approssimativa.
La seconda parte è invece decisamente più interessante e presena alcune buone scene (su tutte la strage nello spaccio, a metà tra il teatro grottesco e ancora Russ Meyer), il celebre e già citato "gran finale" e una sequenza da leggenda, quella che mostra il rito di iniziazione di Angelica, una delle ragazze di Satan. Si tratta di una scena strepitosa ed estremamente violenta, un pezzo di grande cinema, difficilmente descrivibile. Una sequenza che pone il film nella storia dell'avanguardia, a prescindere dai risvolti storici.