Visione: La guerra di Charlie Wilson
Spacciato per una commedia frizzante, l'ultimo film del veterano Mike Nichols è in realtà un'interessante riflessione sulle dinamiche politiche che hanno portato all'attuale situazione internazionale. Nel raccontare le vicende del deputato Charlie Wilson (Tom Hanks), perfetto sconosciuto che assieme a una ricca signora delTexas (Julia Roberts) e un funzionario della CIA (un grande Philip Seymour Hoffman) ha finanziato i ribelli afghani per combattere gli invasori russi, Nichols ha attuato un approccio brioso, facendo leva soprattutto sulla schoppiettante sceneggiatura di Aaron Sorkin. Proprio grazie a quest'ultimo, il film vanta una serie di dialoghi che spaziano da un taglio satirico/grottesco a quello tragico. Funziona tutto: la recitazione è impeccabile, la regia (anche se un po' anonima) fa il suo lavoro, l'accompagnamento musicale e la suddetta sceneggiatura formano l'asse portante ideale per questo film insolito nel panorama hollywoodiano. Purtroppo proprio la sua struttura e il modo di raccontare quegli eventi sembrano essere riservati agli addetti ai lavori, a chi la Storia la conosce e può constatarne una sua adeguata messa in scena. Certo, Nichols non ha pretese storicistiche, ma come si diceva il modus operandi ha in qualche modo smorzato tutto l'apparato emozionale della pellicola, lasciando il tutto un po' "freddo". Questo è un difetto non da poco, che tiene lontano lo spettatore dai sentimenti dei personaggi, da ciò che essi provano, rendendoli elementi quasi "impersonali" del profilmico. Raro esempio di film che analizza la situazione di oggi (11/9 compreso) con piglio esplicitamente autocritico.
a. f.
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